Belvedere Marittimo

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GRANDE CULTURA PREISTORICA E STORICA

Sulle origini di Belvedere Marittimo (CS) centro storico, si è risaliti attraverso diversi reperti. Preistoria.

Il periodo che va dall’VIII al X secolo (d.C.) è quello che sembra più probabile. E’ in questo periodo, che gli abitanti degli antichi centri costieri cominciano ad abbandonare le proprie abitazioni per spostarsi in luoghi più interni e assicurarsi una più agevole difesa contro gli attacchi dei Saraceni, provenienti essenzialmente dal nord Africa.

Le incursioni dei pirati Saraceni sulle coste e persino nell’entroterra della Calabria, dureranno circa due secoli specialmente dopo la conquista araba della Sicilia iniziata nell’827.

Reggio Calabria viene saccheggiata, la prima volta, nel 901 e Cosenza, , viene conquistata nel 998 e poi nel 1009.

Belvedere sorge su una collina tra i 150 e i 205 metri S.M.L. dal quale dista, in linea d’area, 700 metri. Si estende su un territorio di Kmq 37,22 in cui si elevano i monti MONTEA e LA CACCIA dal quale sorge il fiume SOLEO.
A partire dal 1600 viene aggiunto l’appellativo “marittimo” cioè Belvedere Marittimo.

A Belvedere Marittimo vi è l’antico Castello, forse presente già in epoca longobarda e nel secolo XI quando fu attaccato e arso dal normanno Dragone d’Altavilla.

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Belvedere era cinta di mura quando nel 1289 viene assediata dal re di Sicilia Giacomo d’Aragona. La tradizione vuole che Belvedere derivi da Blanda, città costiera fondata dagli Ausoni posseduta dagli Enotri e, dopo la guerra troiana (1180 a.C. circa), dai Focesi.

Di Blanda, sappiamo pochissimo: è in potere dei Cartaginesi e nel 213 a.C. viene espugnata dal console romano Fabio Massimo; è sede vescovile e nel 649 il suo vescovo, Pasquale, prende parte al sinodo tenuto da papa Martino I; è indicata nella via litoranea che attraversa la Lucania e il Bruzio e giunge fino a Reggio Calabria.
Esiste un’ipotesi “fantasiosa” sulla fondazione di Blanda. ce la dà Giuseppe Petrellis: “L’anno 131 dopo il diluvio, Gomero, figlio di Jafet e di Noè, edificò la città di Blanda oggi detta Belvedere, 4457 anni fino ad oggi che corre l’anno 1631”. Blanda, “fù edificata al lido del mare, un miglio distante dal luogo ove oggi si trova”, nei luoghi detti Cotura e Porto, e corrispondono alla zona Capo Tirone.

Una popolazione preistorica visse nella contrada di Belvedere Marittimo e vi dimorò lunghissimo tempo.

Sono state ritrovate statuette e tombe di epoca greca, risalenti al IV secolo a.C,

L’anno 1266 porta in Calabria la dominazione francese di casa d’Angiò, con Carlo I d’Angiò, il quale prosegue nella politica di legare a sè le famiglie feudali più importanti: conte di Belvedere è, nel 1269, il francese Giovanni di Montfort, a cui segue il fratello Simone, detto di Bellovedere; poi il feudo passa alla famiglia dei Sangineto. Nel 1282 scoppiano i Vespri Siciliani che segnano l’inizio delle ostilità tra i francesi d’Angiò e gli spagnoli d’Aragona, per il possesso del regno delle Due Sicilie. Nell’ambito di questa lunga ed estenuante guerra, è da segnalare l’episodio più importante della storia di Belvedere, di cui sia rimasta traccia: l’assedio del castello da parte di Giacomo d’Aragona, avvenuto nel 1289.

“Era il 1289… Carlo II d’Angiò era stato accolto festosamente in Rieti e incoronato re di Napoli e di Sicilia”. Giacomo d’Aragona, succeduto nel 1285 al re Pietro III, muove contro il rivale e il 15 aprile del 1289 sbarca in Calabria, fermamente deciso ad occupare Napoli. Forte di molti successi ottenuti risalendo la Calabria, re Giacomo si appresta ad espugnare anche il castello di Belvedere. Ma vinsero gli assediati, nel secondo attacco, gli assalitori si ritirarono.

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Gli angioini premiano l’eroismo di Ruggero nominandolo, nel 1313, ministro di giurisdizione suprema in Calabria.
Fino al 1376 Belvedere continua ad essere posseduta dai Sangineto, ai quali seguono le famiglie Sanseverino, Orsini-Del Balzo e Citrario fino al 1426, poi ritornano i Sanseverino.
Nel 1442 il regno di Napoli viene conquistato dagli Aragonesi, ma le ostilità tra i feudatari e il re Ferdinando I continuano, fino a quando il 12 giugno 1487, dopo la fallita congiura dei baroni calabresi dell’anno precedente, molti feudi vengono confiscati e messi in vendita: tra questi vi è anche il feudo di Belvedere che appartiene a Gerolamo Sanseverino. Oltre alla confisca e alla vendita dei beni del feudatario, il re aragonese ordina la ristrutturazione del castello. Esistono altre informazioni più dettagliate riguardo alla storia di Belvedere Marittimo…