Racconti

RACCONTI DI FIO

I racconti possono essere di vari tipi pertanto, quelli che inseriamo non hanno una specifica particolare ma vogliono provare a seguire e ampliare  la conoscenza ad alla letteratura

                   Avventura in una vecchia soffitta

 

 

Un giorno, alcuni miei amici sono giunti a casa mia e volevamo salire su in soffitto, perché non sapevamo cosa c’era e com’era.

Gli raccontai che vedevo la mia mamma che saliva in soffitta e portava i vestiti che non mi andavano più, ma era da qualche anno che non vi andava più.

Iniziammo a salire le scale che scricchiolavano sotto i nostri piedi, volevamo tornare indietro ma non potevamo mollare proprio in quel momento, così coraggiosamente continuammo il nostro percorso. Eccoci davanti alla porta della soffitta che era tutta impolverata, si aprì con un cigolio.

L’interno era buio, c’erano ragni e ragnatele di diverse dimensioni. Levavamo le ragnatele con le mani per esplorare tutta la soffitta.

Quasi nell’ultima parte della stanza c’era, nella parete sinistra una finestrella dalla quale usciva molta luce concentrata, che illuminava un pezzettino di soffitta.

Proprio sotto la finestra esisteva un baule pieno, ma pieno di polvere che si vedeva illuminato dalla luce, lo guardiamo e cerchiamo di aprirlo, ma sentiamo un topolino passare e ci spaventano. Ci giriamo, ma vedendo che si trattava di un ratto ci tranquillizziamo. Poi troviamo la chiave del baule e lo apriamo.

Un forte vento esce dal baule che chiude la porta della soffitta con un botto, ci mettiamo a gridare forte, poi sentiamo una voce che dice: «Hooohuuhaa! Non toccate questo bauleee!» Dallo spavento ci siamo stretti forte e abbiamo gridato, poi io, capii che era il fantasma della mia bisnonna.

Ci siamo messi a correre ma la porta era sbarrata, ci siamo girati verso il fantasma, poi qualcuno aprì la porta, ci siamo rigirati di botto, era mamma ma ci siamo spaventati ancora di più.

Siamo usciti dalla soffitta e da quel giorno non vi ho messo più piede. Chissà cosa c’era in quel baule di prezioso per la bisnonna.

 

Quella paura per nulla

Ero piccola.

Una sera d’autunno sono salila nel primo piano per andare nella mia stanzetta. A un tratto se né andata via la luce perché fuori pioveva a dirotto. Pioveva fortissimo con tuoni e lampi, il vento soffiava muovendo i rami degli alberi che sembravamo mani giganti. Sono rimasta immobile, non sapevo da quale parte andare perché era tutto buio e avevo paura di cader dalle  scale. La pioggia era talmente forte che le gocce battevano sulla finestra, come se qualcuno bussasse. Un lampo si è acceso forte che ha illuminato la finestra, la mia ombra sembrava una strega. La luce del lampo è svanita e sono rimasta nuovamente nel buio, non sapevo se la strega fosse vera o finta. Si sentivano soltanto i rumori della pioggia, del vento e dei tuoni.

Stavo morendo dalla paura, Il cuore mi batteva fortissimo e tutte le c ose mi sembravano giganti a un tratto mi sono ripresa e ho sentito la voce di mamma e papà, allora mi sono messa a piangere e gridare fortissimo, pur sapendo che ero al scuro stavo tremando dalla paura.

La luce è ritornata e ogni cosa è svanita come se fosse stato un brutto sogno.

  Una notte al museo

Un bel giorno con la scuola sia o andati a visitare un museo.

Siamo partiti dalla nostra scuola che si trova a Feroleto Antico, e passati da Pianopoli e dopo un pezzo di strada si vedeva Lamezia Terme dove c’è il museo.

Arrivati al museo, siamo scesi dal pullman.

C’era un lungo gradino davanti all’ingresso del museo e una alta scalinata nell’interno, ma in fine siamo giunti.

Nel museo abbiamo visto tantissime stanze. Eravamo un solo gruppo e davanti a noi c’era anche la guida.

Siamo andati a veder la prima stanza, quella dei dinosauri e la guida ci ha spiegato molte cose su di loro. L a seconda stanza aveva come tema le mummie, nella terza gli uomini primitivi, la quarta sui fossili, la quinta e la sesta sulle civiltà mesopotamiche, la settima sugli egiziani e l’ottava sugli indi e i cinesi. La guida ci ha spiegato ogni cosa e dopo sono arrivare altre due classi. La guida ci ha detto che potevamo continuare a vedere il museo fino alla sua chiusura.

In breve il nostro gruppo si è sciolto, tanto presi dall’entusiasmo ci siamo dimenticati che il museo chiudeva alle ore sedici e la guida ci ha chiuso dentro. Eravamo costretti a passare la notte al museo, tanto non poteva accadere nulla di brutto.

A mezza notte ci siamo rimangiati ciò che abbiamo detto perché i sarcofagi si sono aperti, i dinosauri hanno preso vita e così anche le mummie, i fossili… Ci siamo abbracciati dalla paura, dall’emozione e dall’ansia di andare via da lì.

Abbiamo trascorso tutta la notte a dormire nascosti anzi, non tutta la notte perché facevamo i turni per stare di guardia, cioè il primo che avrebbe sentito il rumore li vicino avrebbe svegliato tutti. Per fortuna quella notte abbiamo potuto dormire tranquilli.

Il mattino seguente, come hanno aperto la porta siamo fuggiti; è stato brutto e anche più bello.

 

   Un’avventura nel bosco

Un giorno d’autunno sono andata nel bosco a cercare funghi, erano le ore quattordici e trenta, dopo un’ora di fece buio e ci siamo persi. Eravamo: mamma, papà ed io, ma per fortuna c’era anche la macchina. Siamo entrati in macchina al calduccio, ci siamo sdraiati e abbiamo sentito i suoni del bosco come: i canti dei gufi, della civetta, il fruscio del vento, le foglie che si staccavano dall’albero e … Ad un tratto abbiamo sentito le foglie scricchiolare e io mi sono spaventata, così ho abbracciato forte mamma e papà.

Pensavamo che si trattasse di qualche persona, abbiamo guardato ed erra solo uno scoiattolo che cercava cibo, lo abbiamo guardato ed era come se ci dicesse dei non arrenderci a trovare la strada per tornare a casa, lo abbiamo fatto ma non ci siamo riusciti, poi ci siamo di nuovo sdraiati in macchina e pensare come fare. Potevamo chieder aiuto, ma non c’erano case lì vicino. A un certo punto sentimmo tanto freddo, ci siamo alzati e guardando i finestrini e uno era un poco aperto. Subito lo abbiamo chiuso ma ormai c’era già tanto freddo. Avevamo molta fame e molta sete, per fortuna c’era il termos, ma un piccolo fiore era peggiore di noi, moscio e secco. Noi con l’acqua del termos l’ho abbia o innaffiato. Quel fiore era magico ed era anche il re o la regina del bosco, non sapevamo se si trattasse di un maschio oppure una femmina perché non faceva nulla per farcelo capire. A un tratto, però si riprese e parlò, era una femmina. Ci ringraziò e per aiutarci disse agli altri animali del bosco di farci andare dalla parte opposta del vento. Gli animali ci fecero da guida.

Arrivati a casa abbiamo dato il cibo agli animali e i miei gatti li hanno ringraziati per averci riportati a casa.

Ho voluto fare un dono al fiore e so anche che gli è piaciuto, è stato lui a dirmelo! Per fortuna siamo tornati a casa, sani e salvi e abbiamo potuto mangiare e bere.

E’ stato brutto, si, ma anche molto bello!

 

     Visita a un castello spettrale

 

 

Era il giorno di halloween, un gruppo di amici e io, dopo la scuola volevamo andare a fare dolcetto e scherzetto nel Castello Spettrale,

Quel castello era stato costruito nel centro del cimitero del villaggio in cima alla collina. Così dopo la scuola andammo al castello, facemmo una ripida salita e arrivati davanti a quell’entrata, abbiamo detto: “Dolcetto scherzetto?” le porte si aprirono, nessuno aveva mai messo piede il quel castello Spettrale, era veramente spaventoso.

All’esterno era nero, aveva i tetti a punta, finestre storte e per finire si vedeva un’ombra illuminata dai lampi.

Nel suo interno c’era pochissima luce. Le porte in continuazione si aprivano con un ciglio e si chiudevano sbattendo, gatti neri facevano avanti e indietro sugli spalti del castello.

C’erano delle formiche rosse e si sentiva un organo suonare.

Siamo saliti dalle scale e abbiamo guardato i n tutte le stanze per capire chi suonasse l’organo ma nulla, non si riusciva a trovare, ma c’erano ancora altre stanze da visitare.  In quella stanza un’ombra con occhi rossi e artigli bianchi, suonava un organo. Siamo scappati a gambe elevate, Milioni di zombi e di vampiri ci inseguiva.

E stato veramente, ma veramente brutto.