Tiriolo e musei (cz)

TIRIOLO (CZ).     ( Alcune Informazioni provengono dalla fonte  Wilpreida)

E’ un centro agricolo e commerciale della Sila Piccola, situato a nord dell’Istimo di Catanzaro,sopra un poggio che segna il Dispulvio, tra la valle del Fiume Amato, sul versante tirrenico e quella del Fiume Corace, sul versante ionico.

Presumibile che Tiriolo fu fondata dai greci circa 600 anni prima della guerra contro Troia: Tryoros deriva il suo nome dai tre monti che lo circondano. È possibile che venne fondato in questo punto per la sua posizione grandemente strategica. Leggende locali raccontano anche che qui si sia fermato Ulisse e che il suo territorio sia la terra dei Feaci descritta nell’Odissea. La popolazione originaria era composta da greci, fino a quando il sito, intorno al 500 a.C., venne conquistato dalla popolazione di stirpe indoeuropea detti Bretti o Bruzi e perse i contatti con la madre-patria greca.

Sul territorio comunale sono stati ritrovati resti risalenti al Neolitico, all’età del ferro e di epoche successive. Durante la rivolta di Spartaco fu teatro della ribellione e vide i due eserciti contrapposti: dalla sponda nord, sulle pendici che da Tiriolo scendono verso Marcellinara, in cui erano schierate le legioni di Crasso, sull’altro contrafforte erano arroccati i ribelli di Spartaco, che per impedire l’avanzata dei legionari avevano scavato, nell’attuale stretto di Marcellinara, una trincea allagata che metteva in comunicazione i due mari.

A Tiriolo fu rinvenuta nel 1640 una tavoletta di bronzo recante il testo del Senatus consultum de Bacchanalibus del 186 a.C. Antica baronia dei De Regio il borgo, possesso dei Ruffo dal 1252 fino al 1445[, fu del regio demanio fino al 1481, dei Carafa fino al 1610 e dei Cigala fino all’abolizione del feudalesimo (1806).

Nel Corso Garibaldi si distinguono alcuni palazzetti qualificati da eleganti portali e finestre. L’antica rocca è dominata dai ruderi del castello intorno al quale crebbe il centro storico.

Nel territorio comunale di Tiriolo, al confine con il territorio di Settingiano, sono visibili i ruderi di Roccafalluca, un antico borgo medievale fondato alla metà dell’XI secolo attorno a un castello normanno  e abbandonato alla fine del XVI secolo, patria dell’umanista Agazio Guidarerio(1477-1542).

Festa Maria Santissima della Neve. A Tiriolo inizia la venerazione della Madonna della Neve. Esiste nella Chiesa Matrice Collegiata, di stile basilicale a tre navate, una piccola campana che porta la data del 1338. A testimonianza di un culto molto antico.

Le statue dedicate alla Madonna della Neve sono due. Una molto solenne, bella ed altamente regale, scolpita nel 1744 su incarico dell’allora arciprete Tommaso Torchia. Un’altra, scolpita probabilmente qualche tempo prima, frantumata da un fulmine.

La Madonna della Neve a Tiriolo è stata insignita del titolo di ‘Regina di Tiriolo’ il 5 agosto del 1953, per concessione di Papa Pio XII, nel corso di una solenne cerimonia voluta dalla intera comunità.

Questa chiesa rappresenta ormai una delle ultime testimonianze calabresi dell’architettura basiliana rimaste in Calabria e sopravvissute alla naturale distruzione del tempo e degli eventi. Costruita dalle religiose dell’ordine di San Basilio intorno al IV secolo fu abbazia rinomata e fiorente di vita spirituale.

Nel 1610, quando il feudo di Tiriolo fu venduto dai Carafa a Carlo Cigala Doria. della nobile famiglia messinese, originaria di Genova, divenne cappella privata dei principi di Cigala.

Tiriolo è un centro in cui vi sono ancora delle botteghe d’arte che producono lavori al telaio, a tomboli, i vancali e gli scialli tradizionali, e tessuti lana e seta.In alcune botteghe sopravvive ancora oggi la tradizione legata alla lavorazione della ginestra.

Tiriolo vanta la produzione artigianale di strumenti musicali tradizionali come la lira calabrese e la fidula rinascimentale, flauti e chitarra battente. Numerosi artigiani, le cui botteghe sono disseminate per il borgo, si dedicano alla creazione di sculture sacre e profane, maschere apotropaiche, oggetti in legno di ulivo, manufatti in terracotta e ceramica.

L’agricoltura dà grano, mais, frutta, olive e uva che vengono lavorati in loco da frantoi e impianti di vinificazione. L’industria è attiva nel settore dell’arredamento, della lavorazione dell’olio, dei dolciumi.

TIRIOLOANTICA

Archeologia della comunità per la comunità

COS’È TIRIOANTICA?

Tirioloantica è un progetto che punta alla promozione del patrimonio culturale di Tiriolo (CZ) in un’ottica di crescita socio- economica.

Il progetto è ideato, realizzato e cofinanziato

da Scherìa Comunità Cooperativa di Tiriolo, dal Ministero per i Beni Culturali e

da Invitalia S.p.A.           

Tirioloantica si pone come punto di arrivo

del percorso iniziato con lo scavo del sito

di Gianmartino nel 2014 e passato attraverso l’inaugurazione, nel 2016, del Parco archeologico urbano di Gianmartino. Tirioloantica è anche e soprattutto un punto di partenza: per ingenerare uno sviluppo turistico reale, duraturo e di qualità sul territorio

di Tiriolo; per riconnettere i luoghi della cultura al tessuto produttivo ed umano della Comunità di appartenenza; per concretizzare situazioni che valorizzino e mettano a frutto il potenziale umano calabrese.

CHI È SCHERÌA?

La scoperta fra il 2014 ed il 2016 della monumentale struttura subito battezzata “Palazzo dei Delfini” è stata motivo di entusiasmo ed aggregazione per la comunità di Tiriolo, prova materiale di un passato importante e dal forte valore identitaria.

Proprio durante i lavori di scavo stratigrafico si è creato spontaneamente un gruppo di giovani che ha condiviso idee, aspettative e progetti con l’archeologo responsabile dei lavori. È dalle chiacchiere a bordo scavo di questo primo gruppo che nascerà l’idea di aggregarsi per trasformare in occasioni di crescita sociale e di occupazione le risorse e le peculiarità territoriali.

Nel novembre del 2016 nasce formalmente Scherìa Comunità Cooperativa di Tiriolo soc. coop. a r. L Oggi Scherìa riunisce donne e uomini di differente età, estrazione socio – culturale, profilo formativo e professionale.

Scherìa costituisce una delle Cooperative di Comunità più grandi del Sud Italia ed è oggetto di studi e ricerche da parte di diversi Istituti per via delle peculiarità del

processo e del contesto di generazione.

Fra queste peculiarità, vi è l’eterogeneità degli obiettivi imprenditoriali, che sono stati pensati e maturati sulla base di uno studio del contesto e del suo potenziale, progettati in modo condiviso ed allargato e che rendono la Cooperativa un unicum su più fronti.

Oggi Scherìa si occupa della valorizzazione del patrimonio storico e archeologico, di artigianato tradizionale, di recupero di terreni incolti e agricoltura con metodo biologico.

Info-point

Telefono: 371 3246093 info@tirioloantica.it www.tirioloantica.it FB:@Tirioloantica

Polo Mu seale Tirioloantica

Via Pitagora 4, 88056, Tiriolo (CZ)

Resp onsabile di pro getto

+ 39 320 7144672

Il nodo del progetto è costituito dalla gestione integrata del Polo Museale di Tiriolo, costituito dal Museo Archeologico (con la sezione sul Costume tradizionale calabrese), e del Parco Archeologico di Gianmartino.

Tuttavia, le strategie, gli strumenti e gli obiettivi del progetto guardano alla Comunità nel suo complesso, perseguendone la crescita anche attraverso stimoli nuovi ed una maggiore apertura al mondo esterno Tirioloantica si propone come modello di Archeologia della Comunità e per la Comunità, in un’ottica di condivisione del sapere, riappropriazione dei patrimoni e valorizzazione culturale circolare: dallo scavo, al restauro, alla promozione, allo sviluppo economico.

Il Museo archeologico diventa il luogo in cui tutti possono proporre le loro idee, trovare uno spazio di espressione e narrazione; diventa un luogo in cui ciascuno può prendere e lasciare qualcosa.